Il primo rapporto CAED contiene una proposta per un nuovo approccio alla procedura amministrativa di determinazione del danno ambientale e della minaccia imminente di danno, composto da tre fasi procedurali: il processo di screening, la determinazione degli indizi, la determinazione delle prove.
Il documento comprendeva una raccolta di 32 casi di studio di “casi di ELD” e “casi di non-ELD” in tutti gli Stati membri, per identificare approcci comuni e diversi di accertamento e valutazione da un punto di vista normativo, pratico e tecnologico. Sono stati presentati casi di studio che mostrano come gli “indizi” e le “prove” del danno ambientale e delle minacce di danno vengono rilevati, identificati e valutati.
L'analisi dei 32 casi di studio ha evidenziato che esistono differenze significative tra gli Stati membri, per quanto riguarda il modo in cui valutano i danni ambientali, che dipendono principalmente dall'attuazione (soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio e le valutazioni) della Direttiva Habitat, della Direttiva Uccelli, della Direttiva Quadro sulle Acque e dall'esistenza o meno di una legge nazionale per la protezione del territorio.
Le principali sfide per l'attuazione della direttiva ELD, identificate nel rapporto, riguardano la definizione e la misurazione degli "effetti negativi significativi" e la mancanza/scarsità di criteri o soglie corrispondenti per effettuare una rapida valutazione accurata e un'efficace bonifica.
Questa Guida pratica è il prodotto del secondo anno del progetto, aggiornato e perfezionato nella sua versione attuale e definitiva nel quarto anno del progetto. È stata prodotta da un team di progetto riunito nell'ambito della Rete europea per l'attuazione e il rispetto del diritto ambientale (Rete IMPEL). Il team di progetto comprendeva diversi professionisti esperti, che coprivano le normative pertinenti, come la ELD e altre legislazioni nazionali, lavorando in vari settori tecnici e con esperienze professionali diverse.
Nel secondo anno del progetto CAED, il team di progetto ha raccolto e analizzato gli indicatori e i diagrammi di flusso esistenti nelle linee guida dell'UE e dei singoli Paesi in materia di ELD, per avere un quadro completo del contenuto delle attuali linee guida, delle procedure e degli strumenti di supporto per la determinazione della valutazione del danno ambientale (vedi Riferimenti). È stato proposto un nuovo approccio metodologico basato su un modello DPSIR (Driver, Pressure, State, Impact and Response) adattato alla valutazione del danno ambientale. Sono stati prodotti strumenti pratici come diagrammi di flusso decisionale, liste di controllo e tabelle di indicatori per aiutare la valutazione in fase iniziale di potenziali casi di danno ambientale. Si prevede che l'uso di indicatori, qualitativi o quantitativi, nonché di diagrammi di flusso e liste di controllo per supportare e indirizzare il processo decisionale, sia utile per lo screening di casi ELD e non ELD e per l'identificazione e la determinazione degli indizi e delle prove di danno e di minaccia imminente di danno da parte di utenti esperti ELD e non ELD, in sostituzione del giudizio degli esperti (che potrebbero intervenire ogni volta che è necessario).