Come già accennato, per determinare il danno ambientale è necessario verificare le prove di tale danno.
Tuttavia, la valutazione e la conclusione sull'esistenza di un danno ambientale possono essere complesse e richiedere un lungo periodo di tempo. L'identificazione precoce di indizi di danno ambientale può quindi essere preziosa per facilitare una verifica della probabilità che si sia verificato un danno ambientale prima di impegnare tali risorse.
In pratica, si tratta di predefinire quegli elementi che, valutati in una fase preliminare di indagine, suggeriscono la possibile presenza di un danno ambientale, e di indirizzare l'indagine verso la fase di determinazione dell'evidenza.
Infatti, in presenza di uno o più indizi di danno, sono necessarie altre indagini per confermare l'esistenza dell'evidenza del danno. Al contrario, se gli indizi non vengono trovati, la valutazione del danno ambientale ai sensi della direttiva ELD può concludersi con l'archiviazione del caso come “non-ELD case”, ovvero un caso in cui il danno ambientale ai sensi della direttiva ELD non si è verificato o non è stato determinato (cfr. par. 1.6 – Terminologia). Inoltre, quando i dati o le informazioni sono insufficienti per consentire un giudizio, è necessario valutare la possibilità/legittimità/necessità/benefici di raccogliere/richiedere ulteriori dati/informazioni attraverso ulteriori indagini.
Tuttavia, le tabelle ISPD, oltre a includere indicatori per identificare gli indizi di danno ambientale, hanno incluso anche indicatori che forniscono direttamente, per loro definizione o analogia, l'evidenza del danno ambientale. Oltre a questi indicatori di evidenza, va notato che anche alcuni indicatori per gli indizi possono rappresentare essi stessi un'alta probabilità di danno ambientale quando il loro valore è significativo.
Quindi, le fasi della valutazione preliminare, ovvero lo screening e l'identificazione degli indizi di danno, possono essere condotte anche da utenti non esperti, in sostituzione del giudizio degli esperti, grazie a questa metodologia basata sull'utilizzo del modello DPSIR adattato alla valutazione del danno ambientale, corredato dall'utilizzo di tabelle ISPD di indicatori predefiniti utili per la valutazione dei potenziali casi di ELD. La determinazione delle prove di danno nell'ambito della ELD, invece, dovrebbe essere condotta da un giudizio esperto per le valutazioni della biodiversità, la gestione e il monitoraggio delle acque e la contaminazione dei terreni, per i quali la metodologia adattata DPSIR e le tabelle ISPD possono rappresentare un utile strumento e una guida metodologica per il loro giudizio esperto.
Nota: le tabelle ISPD possono essere utilizzate durante l'intera indagine. Ciò significa che le tabelle ISPD possono essere utilizzate e riempite di dati, informazioni e valutazioni dalla fase di screening fino alla determinazione del danno ambientale.
Per ogni componente del modello ISPD, sono state sviluppate delle tabelle ISPD contenenti indicatori in cui sono stati definiti i seguenti elementi in colonne:
-OBIETTIVO: contenente l'obiettivo di valutazione di ciascun gruppo di indicatori;
-INDICATORI: contiene la definizione di ciascun indicatore;
-DESCRIZIONE: contenente la descrizione dei valori qualitativi/quantitativi dell’eventuale indicatore (i valori quantitativi possono essere soglie di significatività);
-Note: contenenti i valori dell’indicatore per il caso in esame;
- VALUTAZIONE: contenente la valutazione di ciascun gruppo di indicatori raggruppati per obiettivo;
-
GIUDIZIO INTERMEDIO: contiene la valutazione intermedia del caso in esame.
Nota: le tabelle ISPD non sono esaustive, vale a dire che si possono aggiungere indicatori specifici per il caso in base alle esigenze dell'utente, purché siano classificati in base all'obiettivo della valutazione.